Anna in una fotografia in costume di scena
"Mamma"
Vorrei scriver per te
le parole più belle
vorrei farne un diadema
poi venir tra le stelle
baciandoti in fronte
tu che vita m'hai dato
un istante abbracciarti
incoronare il tuo capo.
Vorrei scriver per te
le parole più belle
vorrei farne un giardino
poi venir tra le stelle
carezzandoti il volto
tu che luce m'hai dato
darti il fiore più bello
dirti quanto t'ho amato:
Vorrei scriver per te
le parole più belle
vorrei farne un cuscino
poi venir tra le stelle
dolcemente cullarti
tu che tutto m'hai dato
carpire i tuoi sogni
custodirli in segreto.
Vorrei scriver per te
le parole più belle
vorrei farne un tappeto
poi venir tra le stelle
In ginocchio adorarti
tu coscienza m'hai dato
perdonarmi potrai?
solo ora ho capito.
Scelte obbligate (dall'inedito Un cigno di nome Anna)
Il mese di febbraio, nel locale in cui ti esibivi,, cominciò ad essere frequentato assiduamente da un tipo anonimo, sui trentacinque anni, magro e non molto alto.
L'aspetto posato e distinto, infondevano in te sicurezza. Tanto che gli prestasti una maggiore considerazione. I modi cavallereschi, compensavano la limitata prestanza fisica.
Attratto dal tuo charme, iniziò a farti una corte smisurata, con l'intento di catturare il tuo interesse.
Cominciarono a giungere a tuo nome, un'infinità di bouquet di fiori, accompagnati da dediche poetiche. Maturo, sicuramente ispirava una maggiore fiducia.
Qualcuno, dal convitto in cui eravamo ospitate, ti consigliò un'alternativa più conforme ad una bambina di cinque mesi: una coppia di Pino Torinese, con una bimba di sei anni. Sarebbero stati disposti ad occuparsi di me, con un ragionevole compenso.
Ti sentivi molto sola e, decidere un fatto tanto importante, senza il consiglio di qualcuno con una maggiore esperienza, divenne un'ardua impresa.
Fu così che, una sera, ti sorprendesti a discutere del tuo problema, proprio con quell'uomo dall'aspetto serio e posato. "Deve scusare me, sa? Ma bisogno di trovare sistemazione per mia bambina, io non capace nemmeno arrivare in quelo paese: lei conosce?" Ti prese la mano delicatamente e, ti rassicurò: "Se lei è d'accordo, posso accompagnarla io, quando le accomoda, così da rendersi conto delle persone e dell'ambiente". Detto questo, ti baciò la mano in attesa della tua decisione. "Io non sa, poso profitare di sua gentileza. Davero lei fa questo per me?" Azzardasti. "Non ci sono problemi, proseguì, nessun disturbo! Vuole che l'accompagni domani dopo pranzo?" Afferrando il tuo sguardo colmo di gratitudine, si scrisse il tuo indirizzo. Si accomiatò cordialmente "Au revoire, a domani!" Gli regalasti uno dei tuoi rari sorrisi "Sì domani, grazie!"
La notte non riuscisti a prendere sonno, investita da una catena di dubbi.
Durante il breve viaggio, evocaste storie ed esperienze esistenziali; lui rimase profondamente colpito dalle varie peripezie che la sorte aveva seminato lungo il tuo cammino....
1 commento:
Grazie Enrica, scusa se ho visto solo ora il tuo "consenso"... troppe cose da fare, mi rendono sfuggevoli molti commenti amici. Mi dispiace, ma con il cuore ti ringrazio. Buona girnata.
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